Nello scorso episodio abbiamo riportato le testimonianze di Francesco e Matteo. Due dei 13 viaggiatori che cinque anni fa hanno intrapreso la scalata del Kilimanjiaro.

Oggi daremo la parola a Giulia e Matteo che ci portano il loro punto di vista sul viaggio!

Ci sono momenti che ti cambiano la vita, e questo viaggio è sicuramente uno di quelli.
Sensazioni ed emozioni provate in 12 giorni, che mai avevo provato tutte insieme in così poco tempo.
Difficile spiegare a parole tutto questo, difficile spiegare i sorrisi dei bambini, i colori dei vestiti, l’ospitalità nei villaggi, gli odori al mercato, il senso di comunità.
Questa è un esperienza che ha un qualcosa di magico… invito chiunque abbia la possibilità a fare un viaggio del genere nella propria vita, non solo per la bellezza dei luoghi e delle persone, ma perché una volta tornato a casa vedi tutto con occhi differenti.

A me è accaduto, e spero che prima o poi capiti anche a tutti voi.

Matteo Morsellino

Come posso descrivere il mio viaggio? Non potrebbe bastare una sola parola per raccogliere tutte le emozioni che sono sorte durante questa avventura. Non è la mia prima volta in Tanzania anzi è il mio paese di nascita ma ogni volta che ritorno lì mi sembra di entrare in un altro mondo in continua evoluzione. Questa volta però è stata particolare. Il gruppo che si è creato alla scoperta di questa terra così lontana ha reso ogni momento di questo viaggio speciale. L’obiettivo di costruire un pozzo in un villaggio di così tante persone che si sono affidate a noi ha portato un senso di responsabilità e di determinazione che ha accompagnato tutto il nostro viaggio. L’avventura del Kilimanjaro invece è stata una delle cose che non avrei mai immaginato di fare nella mia vita, “superare i propri limiti”, questo è il motto che mi ha accompagnata per tutto il cammino. Ogni passo era già un obiettivo superato e poter vivere quel momento con persone speciali che già conoscevo o che ho incontrato durante il cammino ha fatto sì che tutto avesse un senso. Questo viaggio mi ha lasciato tanto e spero che un giorno tutti possano vivere queste emozioni che la Tanzania ti dona.

Giulia Siani