Matteo e Francesco, 5 anni fa, insieme ad altri viaggiatori hanno ideato la campagna Kilimaji – in cammino per l’acqua.
Sono partiti da Livorno per raggiungere la Tanzania e raccontarci passo a passo la loro scalata.
L’iniziativa è stata un successo e grazie alla generosità delle persone sono stati realizzati non uno, ma ben due pozzi!
Sara De Simone e Federica Racioppi il 29 maggio inizieranno la loro scalata e in occasione del loro viaggio abbiamo pensato di rivivere alcuni momenti dell’esperienza dei primi viaggiatori:
Ci sono momenti che ti cambiano la vita, e questo viaggio è sicuramente uno di quelli.
Sensazioni ed emozioni provate in 12 giorni, che mai avevo provato tutte insieme in così poco tempo.
Difficile spiegare a parole tutto questo, difficile spiegare i sorrisi dei bambini, i colori dei vestiti, l’ospitalità nei villaggi, gli odori al mercato, il senso di comunità.
Questa è un esperienza che ha un qualcosa di magico… invito chiunque abbia la possibilità a fare un viaggio del genere nella propria vita, non solo per la bellezza dei luoghi e delle persone, ma perché una volta tornato a casa vedi tutto con occhi differenti.
A me è accaduto, e spero che prima o poi capiti anche a tutti voi.
Matteo Morsellino
Dire, Fare, Volare, Lettera, Testimonianza
No, il nostro viaggio non è stata una penitenza! Per raccontarlo, per raccontare l’Africa, voglio farmi aiutare da 5 semplici parole.
DIRE. Le parole sono importantissime: danno corpo alle idee. Quando si parla di Africa spesso si cade in luoghi comuni; il rischio è quello di parlare per sentito dire, alimentando un’idea totalmente sbagliata di persone, luoghi e abitudini di un posto diverso dal nostro. Ma le parole fanno anche di più, formulano proposte. È da qui che tutto è cominciato.
FARE. Quando una proposta è bella, seguono i fatti. Conoscendo la realtà locale e i suoi problemi relativi all’approvvigionamento idrico, perché non associare i metri di altezza del Kilimanjaro a una raccolta fondi per costruire un pozzo? È qui che abbiamo cominciato a fare: fare le valige, fare allenamento (chi più chi meno…), fare pubblicità alla campagna, darsi da fare per creare “rumore” attorno alla nostra idea al fine di raggiungere l’obiettivo.
VOLARE. Questa è facile: dall’Italia alla Tanzania non sono due passi. Però volare significa anche alzarsi sopra le cose, vedere da un’altra prospettiva. Spesso è necessario allontanarsi anche solo un secondo dalle cose a cui siamo abituati per comprenderne davvero l’essenza. Volare ti cambia e ti dà il tempo per rifletterci.
LETTERA. Un piccolo segno, un ricordo tangibile di quella che è stata la nostra missione. Una lettera per dire grazie, per mostrare riconoscenza a chi ha compreso la nostra causa e ha deciso di prendersene carico.
TESTIMONIANZA. La nostra, una volta conclusa l’esperienza. Una volta aver visto con i nostri occhi e toccato con le nostre mani. Una testimonianza autentica che vuol parlare al mondo di una realtà difficile da sostenere, ma che è possibile migliorare grazie al piccolo contributo di tanti. L’immagine più significativa per me di questo viaggio è quella del terreno a Chibelela, dove un piccolo foro, grazie all’aiuto di molti, diventerà un pozzo per 9.000 persone.
Questo per me è stato ed è l’Africa, un percorso di una bellezza unica che non può non lasciarti nel cuore volti, domande ed emozioni.
Francesco Pini