L’ospedale Santa Gemma di Dodoma sarà presto fornito di un nuovo reparto maternità più grande, con 5 sale parto e dotato di una specifica sala operatoria. Il progetto di costruzione della struttura ha visto impegnato in prima fila il Centro Mondialitá Sviluppo Reciproco e i lavori, iniziati da circa due mesi, sono stati finanziati dalla CEI tramite l’8×1000. Fondamentale per l’effettiva realizzazione dell’opera il lavoro di Suor Gemma Mkndoo, fondatrice dell’ospedale nei primi anni del 2000 e forte sostenitrice del progetto di ampliamento, e del vescovo Claudio Giulio Dori che ha proposto il progetto alla CEI e ne ha ottenuto l’accettazione.

Tra le motivazioni dietro tale progetto la crescita vertiginosa della città di Dodoma che da qualche anno è diventata ufficialmente la capitale del paese. Nel giro di pochi anni la sua popolazione è più che raddoppiata e adesso, secondo le autorità locali, conta almeno 700.000 abitanti. In questo nuovo contesto, e in un paese dove ancora oggi la morte per parto costituisce il 18% del totale della mortalità, si è quindi reso necessario e urgente ampliare l’ospedale ed in particolare il suo reparto maternità che al momento può contare solo su nove posti letto ed una sala operatoria condivisa con gli altri reparti. Nel complesso l’ospedale attualmente ha 130 dipendenti di cui 22 suore formate grazie a borse di studio finanziate anch’esse dalla CEI.

Il progetto di costruzione della struttura, realizzato dal CMSR con il supporto tecnico di una delegazione di geometri dell’ospedale Gemelli, prevede 5 nuove sale parto e una specifica sala operatoria nella struttura che permetterà all’intero ospedale di gestire al meglio gli oltre 1700 parti annuali (dati del 2022). La nuova struttura inoltre libererà dello spazio all’interno dell’ospedale che sarà riutilizzato per ospitare e fornire le necessarie cure ai neonati prematuri che necessitano assieme alle madri di restare più tempo all’interno della struttura. La realizzazione della nuova sala operatoria riservata alle sole partorienti renderà più semplice anche la successiva sterilizzazione degli ambienti e ciò avrà certamente una ricaduta positiva anche per quanto riguarda la lotta all’HIV o al Covid19.

Il costo approssimativo dell’opera è di € 700.000, i lavori potrebbero essere conclusi nel giro di due anni e la nuova struttura conterrà oltre 40 posti letto. Per quanto riguarda i macchinari e le attrezzature necessarie al reparto anche la Regione Toscana si è resa disponibile ad aiutare fornendo loro quelle adesso non più utilizzate negli ospedali italiani, ma comunque ancora pienamente funzionanti.

L’impegno dell’ospedale Gemelli di Roma, reso possibile dall’azione del vescovo Dori, potrebbe non riguardare solo la costruzione dell’impianto, infatti in futuro potrebbe nascere una collaborazione più stretta tra i due centri ospedalieri e per i tanti specializzandi romani ci potrebbe essere la possibilità di svolgere il proprio tirocinio anche a Dodoma.

Nel 2014 l’ospedale ha festeggiato i suoi 10 anni di attività avendo portato a zero l’indice di mortalità materna e tale è l’obbiettivo anche di questo progetto che è nato dall’analisi della realtà circostante (aumento della popolazione e dei parti nella città di Dodoma) e agisce per migliorare lo standard di vita delle persone e   il lavoro dei tanti professionisti impegnati al Santa Gemma.

Andrea Mercurio