Nel mese di Ottobre si è conclusa la raccolta dati per la ricerca sulla tubercolosi infantile nel distretto di Kondoa, parte del progetto CBTHI “Approccio comunitario all’integrazione delle strategie TB/HIV”. Progetto reso possibile grazie al finanziamento del bando Global Fund 5% dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Segue il resoconto delle dotteresse Facchini e Rinninella che dal 7 al 19 ottobre sono state a Kondoa, in Tanzania, per la raccolta dati:
Introduzione: Il viaggio in Tanzania per affrontare insieme la tubercolosi pediatrica
Siamo due pediatre dell’Ospedale Meyer di Firenze e siamo state invitate dall’ONG CMSR a partecipare a un progetto di ricerca sulla tubercolosi pediatrica, con l’obiettivo di comprendere meglio la conoscenza locale e la gestione della malattia in una delle regioni più rurali della Tanzania, la regione di Kondoa. Questo viaggio per noi ha rappresentato un’importante occasione di crescita professionale e personale. Il progetto, durato due anni, ha previsto una fase iniziale di formazione e, successivamente, la somministrazione di un questionario per raccogliere dati su come viene affrontata la tubercolosi pediatrica sul territorio.
Parte 1: Il contesto e la collaborazione con CMSR
La tubercolosi (TB) è una malattia infettiva ancora molto diffusa in molte parti del mondo, e i bambini costituiscono una fascia particolarmente vulnerabile. In Tanzania, nonostante i progressi nella lotta contro la malattia, la tubercolosi pediatrica rimane spesso sottodiagnosticata.
Il progetto in cui siamo state coinvolte si inseriva all’interno di un’iniziativa più ampia portata avanti dall’associazione CMSR. Il nostro contributo era specificamente legato alla parte di ricerca, finalizzata a migliorare la comprensione della tubercolosi pediatrica nella regione di Kondoa.
Parte 2: La formazione del personale sanitario locale
La prima fase del nostro progetto ha avuto luogo lo scorso anno in occasione di un corso di formazione del personale sanitario locale, gli healthcare workers (HCW). Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare attivamente a questa formazione, da cui è risultato un interessante scambio con i formatori ed il personale sanitario locale. È stato l’inizio di una bella collaborazione, fondamentale per il nostro progetto di ricerca. Particolarmente significativo è stato l’incontro con alcuni operatori sanitari che lavorano in condizioni estremamente difficili ma dimostrano un grande impegno nel prendersi cura delle loro comunità.
Parte 3: L’esplorazione della regione di Kondoa
Dopo la fase di formazione, è iniziata la ricerca sul campo. Insieme al nostro team, abbiamo esplorato gli Health Centers e i Dispensary di 25 villaggi della regione di Kondoa. Il nostro lavoro ha richiesto molti spostamenti in aree rurali e spesso difficilmente accessibili, il che ha messo in luce la sfida di fornire cure mediche in contesti così remoti. Durante le visite, abbiamo condotto interviste con healthcare workers, community health workers e le famiglie residenti nei villaggi. Volevamo comprendere quanto fosse diffusa la conoscenza della tubercolosi, come venissero gestiti i casi sospetti e se ci fossero carenze nei mezzi diagnostici o terapeutici.
Tra gli aspetti che hanno reso preziosa ed indimenticabile questa esperienza è stata l’accoglienza che abbiamo ricevuto nei villaggi esplorati, la disponibilità e l’entusiasmo alla collaborazione. Siamo state invitate a prendere parte ai balli ad una festa di matrimonio, abbiamo scambiato una giacca per uno “Shuka”, abbiamo ricevuto in regalo una busta di fagioli dall’anziano del villaggio e scattato tantissime foto assieme ai nostri intervistati.
Le giornate di lavoro sono state faticose, lunghi tragitti su strade sterrate, spesso pranzi al volo in macchina ma, il contesto, i compagni di viaggio ed i meravigliosi paesaggi incontaminati che osservavamo dai finestrini ed in cui ci trovavamo immerse al nostro arrivo nei villaggi ci ripagavamo ogni volta della stanchezza accumulata. Non può mancare un accenno al calore che trovavamo al nostro rientro ogni sera all’istituto per i bambini di Kondoa gestito dalle suore dell’ordine di St Gemma Galgani, dove siamo state coinvolte dal clima allegro e premuroso, dalle gioiose risate dei bambini e dalle attenzioni riservatici in particolare da Sister Monica.
Parte 5: L’impatto della nostra esperienza
L’ esperienza in Tanzania ci ha profondamente arricchite, non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Abbiamo visto da vicino le sfide che il personale sanitario locale deve affrontare ogni giorno, e il nostro lavoro speriamo in futuro permetterà di fornire un contributo al miglioramento delle cure pediatriche nella regione. Questo progetto ha anche evidenziato l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta contro le malattie infettive e ha sottolineato la necessità di investire di più nella formazione del personale locale.
Conclusione: I prossimi passi
Questa esperienza ha rafforzato in noi la convinzione che il lavoro di ricerca sul campo sia essenziale per affrontare le sfide globali legate alla salute pubblica. Il nostro lavoro in Tanzania non è solo un contributo alla lotta contro la tubercolosi pediatrica, ma anche un passo importante verso una maggiore equità sanitaria a livello mondiale.
Ringraziamo le dottoresse per la testimonianza e ringraziamo nuovamente i nostri partner: l’Ospedale Pediatrico Meyer, il Dipartimento di Scienze della Salute di UNIFI e il Centro di Salute Globale della Regione Toscana, che con le loro competenze hanno contribuito a migliorare la diagnosi e il trattamento della TB pediatrica.